Visita all’Istituto Aeronautico di Catania

(Progetto Orientamento)
 
Giorno 1 febbraio io e diversi alunni delle classi 3A, 3B, 3C e 3D accompagnati dalle insegnanti Scrimali e Barbagallo abbiamo visitato l’Istituto Aereonautico Arturo Ferrarin di Catania. Una professoressa di fisica dell’Istituto ci ha introdotti in una sala simile a un’aula della nostra scuola solo che guardando meglio dentro vi era un grande simulatore di volo di un aereo con davanti un grandissimo schermo curvo.
Un professore che era un pilota istruttore di aerei, a gruppetti di cinque alunni, ci ha fatto accomodare in quella finta cabina di aereo che serve anche ai veri piloti per esercitarsi al volo. Ci ha mostrato che con un piccolo computer si potevano simulare tutti gli agenti atmosferici e tutte le condizioni di luce del giorno che proiettate sullo schermo gigante facevano sembrare la cabina un vero aereo pronto per partire sulla pista dell’aeroporto di Catania.
Dopo che tutti abbiamo visitato il simulatore la professoressa di fisica ci ha invitato a seguirla verso il laboratorio di fisica dove ci siamo divertiti un sacco a fare esperimenti. Questi esperimenti avevano un elemento in comune che era la fisica del volo che si basa sulla “forza” cioè sulla spinta verso il basso o verso l’alto esercitata dall’aria su di un corpo. 
Nel primo esperimento chiamato "L'aria preme ed è più forte dell'acqua" vi erano un bicchiere pieno d’acqua e un quadratino di cartoncino; se pressavamo il cartoncino sopra il bicchiere e dopo un poco di secondi capovolgevamo il bicchiere potevamo osservare che il cartoncino non si staccava e l’acqua non cadeva.
Questo è accaduto perché all’esterno del bicchiere vi sono delle forze esercitate dall’aria e una di queste (che è più forte del peso dell’acqua) spingeva dal basso verso l’alto sul cartoncino che quindi non cadeva.
Nel secondo esperimento si parlava della "Spinta di Archimede";  vi erano un solido di piombo, un dinamometro (strumento per misurare le forze) e un becher con dentro dell’acqua. Abbiamo attaccato il solido di piombo all’uncino del dinamometro e controllavamo  la misura della sua forza peso sia in aria che dentro l’acqua osservando che in acqua il dinamometro segnava una forza inferiore. Questo succede perché il corpo di piombo riceve una spinta dal basso il cui valore si può calcolare sottraendo al peso del campione in aria, il peso del campione quando era immerso in acqua.

Nel terzo esperimento  chiamato "Soffio magico" vi erano un sostegno, due palline da ping pong, attaccate al sostegno tramite un filo e poi una cannuccia.
Si doveva soffiare nel mezzo delle due palline con la cannuccia e si poteva osservare che le palline si attiravano; questo succede perché la forza all’esterno è ferma mentre quella esercitata dalla cannuccia tra le due palline è in movimento ed è minore di quella all’esterno che spinge perciò le palline una contro l’altra.

Nel quarto ed ultimo esperimento vi era un semplicissimo aereo di carta.
Se lanciamo l’aereo orizzontalmente esso va dritto; se invece lo lanciamo allo stesso modo ma piegando le alette verso il basso esso andrà verso l’alto. Questi fenomeni succedono per un motivo: piegando le alette all’insù l’aria verrà deviata spingendo la coda dell’aereo verso il basso e quindi il muso andrà in alto. Piegando le alette all’ingiù l’aria andrà verso il basso, la coda sarà spinta verso l’alto e il muso verso il basso con l’aereo che cadrà in picchiata.

Questo laboratorio svolto all’Istituto Aeronautico è stata una bella esperienza che ci ha fatto capire tante cose su come sia possibile volare.

Alessandro Zanghì  3C

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